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Fondato, si ritiene, verso il 1000, è tra i paesi più antichi della Valle Stura, essendo già nominato nel 1165 con Demonte tra i possesi dei Procardi e Berardi e poi nell’investitura del 1197. Prende il suo nome da “isou”, le pozze d’acqua, molto numerose nella zona per la vicinanza del fiume Stura, in cui veniva fatta macerare la canapa.
Aisone sorge ai piedi di immense montagne rocciose, coperte da pini e larici, e sorge su una rovina murenica sulla sinistra orografica del fiume Stura, affacciandosi sulla Valle da una “balconata” sostenuta da un muraglione in pietra costruito a più riprese negli anni ’30, per difendere l’intero abitato dall’’erosione che interessa tutto lo sperone roccioso retrostante al paese.
I primi cenni storici datano dell’inizio del Millenio:
possesso degli Aleramici Marchesi di Busca e Conti di Loreto fin dal sec. XI, nel 1183 fu ceduto a Manfredo II Marchese di Saluzzo. Riscattato e ceduto al marchese di Monferrato Bonifacio che lo cedette al figlioccio Bonifacio Marchese di saluzzo.
Conquistato poi da Carlo I d’Angiò nel 1259 e nel 1265, tornò ai Marchesi di Saluzzo nel 1284, ai quali però fu nuovamente tolto da Carlo II d’Angiò (1305).
I marchesi di Saluzzo, che ne ritornarono in possesso nel 1347, lo concessero in feudo il 10 agosto 1361 alla Comunità di Aisone, alla quale rimase fino al 1606, anno in cui passò ai Savoia. Alla morte di Claudia Chabod de Lescheraine, vedova di Giacomo Antonio della Torre, passò ai fratelli Carlo Emanuele, Filippo e Lodovico Forno, da Modena.
Filippo vendette il suo terzo a Borso Bonacorsi e Carlo De Licenzi, e Lodovico erede dell’altro fratello, vendette i suoi 2/3 a Maurizio di Savoia, la cui erede principessa Lodovica vendette al colonnello Orazio Levrone. Passò poi a Vittorio Amedeo Tesauro ed infine a Carlo Gabriele Borgarelli.
Nel 1744 e nel 1888 subì due catastrofici incendi, che distrussero in buona parte le abitazioni dell’epoca, ancora ricoperte con i tetti di paglia.
Aisone ebbe probabilmente, uno dei primi insediamenti umani della Valle Stura, grazie alle grotte abitate dall’uomo fin dall’epoca neolitica.
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